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[PDF] RAN: attività di potenziamento della denominazione rapida propedeutiche e di rinforzo alla lettura

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[PDF] RAN: attività di potenziamento della denominazione rapida propedeutiche e di rinforzo alla lettura

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269

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I compiti di RAN (dall’inglese Rapid Automatized Naming) richiedono al bambino di denominare, il più velocemente possibile, gli stimoli rappresentati sulla pagina, procedendo da sinistra a destra e dall’alto verso il basso.

Questa attività può essere svolta con tutti i bambini, anche prescolari, indipendentemente dall’età e dalla classe, perché non viene chiesto di saper leggere, ma di denominare delle immagini in modo veloce.

Il materiale (269 pagine) è suddiviso in base al tipo di stimoli raffigurati e si è deciso di creare diverse categorie in relazione alle seguenti variabili manipolate:

  • Materiale pre-simbolico (colori ed oggetti) e materiale simbolico
    (numeri e lettere)
  • Lunghezza sillabica e complessità fonologica
  • Somiglianza fonologica
  • Parole appartenenti a campi semantici definiti
  • Complessità a livello esecutivo
    Per ogni esercizio, si hanno a disposizione:
  • un foglio dove sono raffigurati i 5 stimoli mischiati in una matrice
    ridotta, utile per ripassare i nomi insieme e cominciare a collegare
    ogni immagine alla parola in modo stabile,
  • due fogli pieni di immagini per l’allenamento vero e proprio

È possibile misurare il tempo di svolgimento di ogni esercizio con un cronometro sia per poter confrontare tra loro i risultati dei vari compiti ma anche per tenere traccia della propria velocità di denominazione rifacendo lo stesso esercizio a distanza di tempo: l’obiettivo è spronare il bambino ad andare il più velocemente possibile, migliorandosi continuamente, in una gara contro se stesso!

Molti studi hanno dimostrato che il compito di RAN è strettamente collegato alla velocità di lettura dei bambini: quando leggiamo riconosciamo le lettere che costituiscono la parola e grazie a questo processo abbiamo accesso alla memoria relativa al lessico ortografico (cioè la parola scritta), a una forma fonologica (ovvero il suono della parola) e a un contenuto semantico. Se stiamo leggendo a voce alta, la pronuncia della parola avviene mentre con lo sguardo stiamo già cogliendo le caratteristiche visive delle lettere nella stringa successiva.

Nel compito di RAN accade qualcosa di molto simile: riconosciamo lo stimolo, ne recuperiamo l’etichetta lessicale corrispondente e la pronunciamo mentre lo sguardo si sta già spostando verso l’elemento successivo.

Nelle lingue ad ortografia trasparente come l’italiano, dove l’efficienza del processo di lettura è più legata alla velocità rispetto alla correttezza, il ruolo del RAN è centrale per promuovere, già dai 5 anni e per tutto il periodo della scuola primaria, l’allenamento al recupero lessicale veloce.

Non facciamoci ingannare da quanto ci sembra semplice l’esercizio: il RAN è un compito molto complesso dal punto di vista cognitivo perché richiede l’attivazione e coordinazione di abilità attentive, visive e articolatorie; inoltre coinvolge molto la capacità di accedere al lessico, richiede di automatizzare il compito e di elaborare velocemente gli stimoli.

Nel gioco “varianti esecutive”, oltre ad allenare il RAN, si sono volute aggiungere altre attività ad esso collegate, ovvero la fluenza semantica e la fluenza fonemica.
Il bambino dovrà denominare le immagini sul foglio, ma in alcuni punti si troverà davanti ad una casella vuota. In base al tipo di esercizio gli verrà richiesto di:

  • dire il nome di un quinto oggetto appartenente alla stessa categoria semantica delle altre immagini, come ad esempio “animali” o “frutta” (fluenza semantica)
    oppure
  • dire il nome di un qualsiasi oggetto che inizia con la stessa lettera di tutti gli altri stimoli (fluenza fonemica).

L’associazione con il nuovo stimolo che ha creato il bambino dovrà rimanere stabile durante tutto l’esercizio di RAN: se nella categoria “animali” il bambino decide di attribuire la parola “ape” alla casella vuota, ogni volta che incontrerà una casella vuota dovrà ricordarsi dell’animale che ha scelto e dire la parola “ape”. Stessa cosa per l’esercizio di RAN + fluenza fonemica: se il bambino sta denominando le parole con la L e decide di attribuire “lavagna” alla casella vuota, dovrà mantenere questa associazione durante tutto il compito. Attenzione: non sono ammessi i nomi propri né alterazioni come diminutivi o vezzeggiativi!

Se vogliamo caricare ancora di più il compito dal punto di vista cognitivo, possiamo invece chiedere al bambino di cambiare associazione ogni volta che incontra una casella vuota…ma questa è una modalità di gioco molto avanzata, solo per super esperti!

Autrice

Tiziana Begnardi: Logopedista presso l’ASL di Reggio Emilia. Mi occupo della valutazione e del trattamento delle difficoltà e dei disturbi dell’apprendimento in bambini e ragazzi dai 6 ai 16-17 anni. Sono docente in Unimore presso il Corso di Laurea in Logopedia dove insegno la logopedia dei DSA.

Sono creatrice della pagina Instagram Dislessia Tips.

Con Training Cognitivo ho realizzato anche il corso asincrono “Insegnamento della letto-scrittura ed esercizi di potenziamento“.

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