La narrazione è molto più di un semplice racconto: è una delle forme più complesse e complete di uso del linguaggio. Attraverso la narrazione, i bambini organizzano pensieri, esperienze ed emozioni, danno significato agli eventi e si relazionano con gli altri. Non sorprende, quindi, che nei bambini con disturbo del linguaggio le difficoltà narrative siano un aspetto cruciale da osservare e trattare.

L’importanza della narrazione nei bambini con disturbo del linguaggio

Narrazione e linguaggio: un legame profondo

Narrando una storia, il bambino deve:

  • Selezionare le informazioni rilevanti
  • Organizzarle in sequenza temporale o causale
  • Usare una struttura linguistica coerente
  • Adattare il linguaggio all’interlocutore

Questo implica il coinvolgimento simultaneo di lessico, sintassi, morfologia, pragmatica e funzioni cognitive (memoria, attenzione, pianificazione).

Per questo la narrazione è spesso considerata una cartina di tornasole delle abilità linguistiche e cognitive di un bambino.

Come si manifesta la difficoltà narrativa nei bambini con DPL

I bambini con Disturbo Primario del Linguaggio (DPL) possono presentare:

🔹 Produzioni povere o disorganizzate

  • Racconti privi di struttura (inizio-sviluppo-fine)
  • Mancanza di connettivi (poi, perché, mentre…)
  • Frasi brevi e poco articolate

🔹 Uso limitato del lessico e dei verbi

  • Preferenza per verbi generici (fare, dire, andare)
  • Scarso uso di verbi modali, causali, temporali

🔹 Problemi nella coesione e coerenza

  • Difficoltà a mantenere il tema del racconto
  • Uso inadeguato di pronomi e riferimenti
  • Salti logici tra un evento e l’altro

🔹 Fatica nella gestione della subordinazione

  • Frasi prevalentemente coordinate con “e poi…”
  • Assenza di subordinate causali, temporali o finali

Perché le difficoltà narrative sono così significative?

  • Segnalano una fragilità linguistica trasversale
    Le difficoltà narrative coinvolgono simultaneamente molte componenti linguistiche, anche quelle che a prima vista possono sembrare “risolte”.

  • Hanno un impatto sul rendimento scolastico
    Le competenze narrative sono fondamentali nella produzione di testi, nella comprensione del testo scritto e nell’interazione scolastica.

  • Interferiscono con le competenze sociali
    Un bambino che non riesce a raccontare ciò che gli accade può sentirsi isolato, frainteso o escluso dai giochi simbolici.

Esempi clinici: quando la narrazione svela la difficoltà

Anche bambini che sembrano aver superato le difficoltà fonologiche o lessicali, di fronte a un compito di racconto mostrano:

  • Poca varietà linguistica
  • Strutture frasali semplici o sgrammaticate
  • Uso eccessivo della coordinazione
  • Incertezza nella temporalità dei fatti narrati

Questo è particolarmente evidente in compiti come il retelling (ripetere una storia sentita) o la narrazione spontanea a partire da un’immagine o da un’esperienza personale.

Strategie per potenziare le abilità narrative

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Quando valutare le abilità narrative

Le abilità narrative possono (e dovrebbero) essere valutate:

  • Durante la raccolta del linguaggio spontaneo
  • Con strumenti specifici (es. BVL, NEPSY, Bus Story, Frog story)
  • In prove di retelling, descrizione o costruzione di una storia

L’analisi deve considerare:

  • Struttura narrativa
  • Lessico e morfologia
  • Connettivi e coesione
  • Chiarezza e ordine degli eventi

Conclusioni

La narrazione è uno strumento potente: permette ai bambini di esprimere sé stessi, elaborare esperienze e sviluppare competenze linguistiche avanzate.

Nei bambini con disturbo del linguaggio, la narrazione diventa una finestra privilegiata attraverso cui osservare le difficoltà e costruire percorsi riabilitativi più efficaci.

Allenare la narrazione significa allenare il pensiero, la comunicazione e la relazione.

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