Allenare il lessico con esempi tipici o atipici? Cosa dice la ricerca
Tipico vs. atipico: come cambia l’apprendimento?
Le parole all’interno di una categoria semantica non hanno tutte lo stesso peso. Alcuni termini sono considerati tipici, ovvero molto rappresentativi di una categoria (ad esempio, mela per la categoria “frutta”). Altri invece sono atipici, meno comuni ma comunque appartenenti alla stessa classe (ad esempio, cachi per la categoria “frutta”).
L’ipotesi alla base di molte ricerche è che l’apprendimento di esempi atipici possa favorire una maggiore generalizzazione. Se una persona con afasia impara a nominare un frutto poco comune, potrebbe più facilmente estendere questa conoscenza ad altri elementi della categoria, compresi quelli tipici.
Cosa dicono gli studi
Gli studi che hanno confrontato le due strategie di allenamento hanno evidenziato risultati interessanti:
Gli esempi atipici favoriscono la generalizzazione: chi si esercita con parole meno comuni tende a migliorare anche nella denominazione di elementi tipici della stessa categoria.
Gli esempi tipici migliorano la performance sugli elementi allenati: chi si allena con parole molto rappresentative ottiene progressi significativi su quelle specifiche parole, ma con meno generalizzazione verso le altre.
Non tutti i pazienti rispondono allo stesso modo: alcune persone beneficiano maggiormente dell’apprendimento con esempi atipici, mentre altre migliorano di più con gli esempi tipici. La scelta della strategia migliore dipende da vari fattori, tra cui la gravità dell’afasia e il livello di compromissione delle capacità cognitive.
Qual è il metodo migliore?
Non esiste una risposta univoca. Se l’obiettivo è ampliare il vocabolario complessivo, lavorare sugli esempi atipici sembra essere la strategia più efficace, perché stimola la generalizzazione. Se invece si vuole migliorare la denominazione di parole specifiche, l’allenamento con esempi tipici può essere più indicato.
Un approccio combinato potrebbe essere la soluzione ideale: partire dagli esempi atipici per stimolare la generalizzazione e poi consolidare le conoscenze con esempi tipici.
Conclusioni
L’allenamento del lessico nelle persone con afasia è un processo complesso che può essere ottimizzato scegliendo le strategie giuste. Gli studi suggeriscono che partire dagli esempi meno comuni può aiutare a potenziare in modo più ampio il linguaggio, ma ogni persona ha bisogni specifici. La chiave è personalizzare la terapia, adattandola alle caratteristiche cognitive e linguistiche del paziente, per ottenere i migliori risultati possibili.
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