Allenare il lessico con esempi tipici o atipici? Cosa dice la ricerca

Quando si lavora sul recupero del linguaggio nelle persone con afasia, una delle strategie più utilizzate è il potenziamento del lessico attraverso esercizi mirati. Ma qual è il metodo più efficace? Conviene partire dagli esempi più comuni di una categoria o da quelli meno rappresentativi? La ricerca ha cercato di rispondere a questa domanda analizzando l’efficacia dell’apprendimento basato su esempi tipici e atipici.

Neuroplasticità e afasia: come il cervello si riorganizza per recuperare il linguaggio

Quando una persona subisce un ictus che colpisce le aree del linguaggio, la comunicazione diventa una sfida quotidiana. Tuttavia, il cervello ha una straordinaria capacità di adattarsi e riorganizzarsi, un fenomeno noto come neuroplasticità. Questo meccanismo è alla base del recupero del linguaggio nelle persone con afasia e offre spunti importanti per rendere più efficaci i percorsi di riabilitazione.

Dall’fMRI alla terapia: come la neuroimmagine può guidare gli interventi logopedici nell’afasia

Chi lavora con pazienti afasici sa bene quanto sia difficile prevedere chi migliorerà di più, con quale terapia e in quali tempi. Ma cosa succederebbe se potessimo “guardare dentro” il cervello e capire, prima ancora di iniziare, quali aree sono pronte a lavorare e quali no?

È proprio questo uno degli obiettivi della neuroimmagine funzionale (fMRI): non solo vedere dove si trova il danno, ma anche osservare come il cervello si sta riorganizzando.

La lesione cerebrale non dice tutto: ecco cosa influenza davvero il recupero del linguaggio

Nel momento in cui si osserva una TAC o una risonanza di un paziente con afasia, una delle prime domande che ci si pone è: “Dove si trova esattamente il danno?”
È una domanda legittima, perché sappiamo che le diverse aree del cervello svolgono ruoli distinti nel linguaggio, e la loro compromissione può influenzare in modo significativo sia i sintomi iniziali sia le possibilità di recupero.

Ma quanto conta davvero la localizzazione del danno per prevedere il successo della terapia?

Dove si recupera il linguaggio? Il cervello che cambia dopo un ictus

Quando una persona ha un ictus e sviluppa un’afasia, spesso la domanda che ci si pone è: “Tornerà a parlare?”. Ma c’è un’altra domanda, forse ancora più interessante: “Come fa il cervello a recuperare la capacità di linguaggio?”
La risposta non è semplice, ma negli ultimi anni la ricerca ha iniziato a svelare come il cervello si riorganizza dopo un danno neurologico.

Perché alcuni pazienti con afasia rispondono meglio alla terapia? Il ruolo della connettività cerebrale

Ogni logopedista lo ha sperimentato almeno una volta: due pazienti con afasia, con un profilo clinico simile, seguono lo stesso tipo di trattamento… ma i risultati sono completamente diversi. Uno fa progressi notevoli, l’altro mostra cambiamenti minimi, nonostante l’impegno e la costanza.
Cosa fa la differenza? La risposta potrebbe trovarsi nel cervello… ma non dove penseremmo di cercare.

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