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Il Disturbo della Comunicazione Sociale Pragmatica (DCSP) è una condizione che compromette la capacità di usare il linguaggio in modo adeguato nelle interazioni sociali. A differenza di altri disturbi del linguaggio, che possono riguardare aspetti fonologici, grammaticali o lessicali, il DCSP influisce principalmente sulla pragmatica, ovvero sull’uso contestualizzato della comunicazione.

Cos'è il Disturbo della Comunicazione Sociale Pragmatica (DCSP)?

Analizzare la fonologia di un bambino consente di identificare eventuali disturbi e differenziare tra difficoltà di tipo fonetico e fonologico. Questa distinzione è essenziale per comprendere l’origine del problema e sviluppare strategie di intervento adeguate. Inoltre, una valutazione ben strutturata consente di monitorare i progressi nel tempo e di adattare il percorso terapeutico alle esigenze del bambino.

Il disturbo è stato introdotto ufficialmente con il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta Edizione) e si distingue dai disturbi dello spettro autistico, pur condividendo alcune caratteristiche con questi ultimi. Tuttavia, la sua identificazione e classificazione sono ancora oggetto di dibattito nella comunità scientifica, specialmente per quanto riguarda le somiglianze con altre difficoltà comunicative.

Caratteristiche principali del DCSP

Uno degli aspetti distintivi del DCSP è che il linguaggio del bambino appare, a prima vista, strutturalmente corretto. I bambini con questo disturbo parlano in modo fluente, hanno una buona capacità lessicale e una sintassi adeguata, ma faticano nell’uso pragmatico della lingua.

Le principali difficoltà includono:

  • Problemi nella gestione della conversazione: I bambini con DCSP possono avere difficoltà a rispettare i turni conversazionali, interrompendo frequentemente l’interlocutore o faticando a capire quando è il loro turno di parlare. Possono anche avere difficoltà nel mantenere il tema della conversazione, passando rapidamente da un argomento all’altro senza una connessione logica.
  • Difficoltà nell’interpretazione del linguaggio figurato: Questi bambini tendono a prendere alla lettera espressioni idiomatiche, ironiche o metaforiche. Per esempio, se sentono la frase “piove a catinelle”, potrebbero interpretarla letteralmente e chiedersi dove siano le catinelle.
  • Uso inappropriato del linguaggio in contesti diversi: Possono parlare nello stesso modo con un coetaneo e con un adulto, senza modulare il tono o il registro della conversazione in base alla situazione sociale.
  • Difficoltà nel comprendere segnali non verbali: Non sempre riescono a cogliere gesti, espressioni facciali e tono di voce per interpretare il significato di un messaggio. Questo può portarli a fraintendere le intenzioni degli altri e a rispondere in modo inadeguato.

Differenze tra DCSP e Disturbi dello Spettro Autistico

Uno dei punti più dibattuti riguarda la distinzione tra il DCSP e i Disturbi dello Spettro Autistico (ASD). Entrambi i disturbi presentano difficoltà nella comunicazione sociale, ma ci sono alcune differenze chiave:

  • I bambini con DCSP desiderano comunicare e interagire con gli altri, ma falliscono nel farlo in modo efficace a causa delle loro difficoltà pragmatiche. Al contrario, i bambini con autismo possono avere un interesse ridotto per l’interazione sociale.
  • Nel DCSP, il linguaggio verbale è ben sviluppato, mentre nei bambini con autismo possono essere presenti ritardi nel linguaggio o difficoltà nell’acquisizione delle abilità linguistiche di base.
  • Le persone con DCSP non mostrano comportamenti ripetitivi o stereotipati, che invece sono una caratteristica distintiva dei disturbi dello spettro autistico.

Queste differenze sono fondamentali per una diagnosi accurata, sebbene in alcuni casi ci possano essere delle sovrapposizioni tra i due disturbi, rendendo complesso il processo diagnostico.

Cause e Fattori di Rischio

Le cause precise del Disturbo della Comunicazione Sociale Pragmatica non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che il disturbo abbia una base neurobiologica. Alcuni studi suggeriscono che possa essere correlato a:

  • Differenze nel funzionamento di specifiche aree cerebrali coinvolte nella comunicazione e nell’elaborazione sociale.
  • Fattori genetici, poiché in alcune famiglie si riscontrano più casi di difficoltà pragmatiche del linguaggio.
  • Comorbidità con altri disturbi del neurosviluppo, come il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) o i disturbi dell’apprendimento.

Comprendere le cause del DCSP è fondamentale per sviluppare strategie di intervento mirate e per supportare adeguatamente i bambini che ne sono affetti.

Diagnosi e Valutazione del DCSP

Diagnosticare il DCSP richiede una valutazione approfondita, che deve essere condotta da neuropsicologi, logopedisti o altri specialisti del linguaggio. La diagnosi si basa su:

  • Osservazioni cliniche, per valutare il comportamento comunicativo del bambino in diverse situazioni.
  • Test specifici, come la Children’s Communication Checklist di Dorothy Bishop, che aiuta a individuare le difficoltà pragmatiche.
  • Colloqui con genitori e insegnanti, per raccogliere informazioni sul comportamento del bambino in contesti diversi.

Una diagnosi accurata è essenziale per impostare un percorso terapeutico adeguato e migliorare le competenze comunicative e sociali del bambino.

Strategie di Intervento e Supporto

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Conclusioni

Il Disturbo della Comunicazione Sociale Pragmatica è una condizione ancora poco conosciuta ma con un impatto significativo sulla vita dei bambini che ne sono affetti. 

Comprendere le caratteristiche di questo disturbo, distinguerlo da altre condizioni simili e adottare strategie di intervento efficaci può fare una grande differenza nel migliorare le capacità comunicative e sociali dei bambini con DCSP.

Con un supporto adeguato, questi bambini possono imparare a comunicare in modo più efficace e a costruire relazioni più soddisfacenti con gli altri.

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