Le reti neurali dell’attenzione: dorsale e ventrale

L’attenzione ha due “strade principali” nel cervello

Quando pensiamo all’attenzione, raramente immaginiamo ciò che accade nel nostro cervello. Eppure, dietro a ogni sguardo focalizzato, ogni distrazione improvvisa o ogni recupero di concentrazione, ci sono reti neurali complesse che collaborano tra loro.

Gli studi neuroscientifici ci dicono che l’attenzione si basa su due grandi sistemi: la rete dorsale e la rete ventrale dell’attenzione. Ognuna ha un ruolo diverso, ma entrambe sono essenziali per adattarci all’ambiente e svolgere attività quotidiane, scolastiche o terapeutiche.

La rete dorsale: attenzione volontaria e controllo

La rete dorsale è coinvolta nell’attenzione top-down, cioè quella volontaria, guidata dagli obiettivi. È attiva quando decidiamo di focalizzarci su un compito, come leggere, ascoltare una spiegazione o completare un esercizio.

Questa rete coinvolge principalmente la corteccia parietale superiore e la corteccia frontale dorsolaterale, e lavora in modo stabile e prolungato nel tempo. In pratica, è la rete che ci consente di “tenere il focus” anche quando intorno ci sono distrazioni.

Nei bambini con difficoltà attentive, questa rete può risultare meno attiva o meno efficiente, rendendo difficile sostenere l’attenzione per periodi prolungati.

La rete ventrale: attenzione riflessa e allerta

La rete ventrale entra in gioco in modo diverso. Si attiva in risposta a stimoli improvvisi, nuovi o potenzialmente significativi, come un rumore inatteso, una luce accesa all’improvviso, o una parola inaspettata.

Questa rete coinvolge in particolare la corteccia temporo-parietale destra e l’area della corteccia frontale inferiore, ed è associata all’attenzione bottom-up, ovvero spontanea, reattiva, non controllata.

Il suo ruolo è quello di “rompere” la concentrazione se necessario: è grazie a questa rete se ci accorgiamo di un pericolo o di qualcosa di importante che stavamo ignorando.

Quando le reti non collaborano

Idealmente, le due reti dovrebbero lavorare in modo armonico: una mantiene la concentrazione, l’altra segnala se qualcosa merita dirottare l’attenzione. Ma quando questa comunicazione non funziona bene, possono comparire difficoltà attentive importanti.

Alcuni bambini passano da un’attività all’altra senza portarne a termine nessuna, perché la rete ventrale prevale su quella dorsale. Altri, invece, sembrano incapaci di “staccarsi” da un compito o non reagiscono a stimoli nuovi, perché la rete dorsale domina e ignora gli stimoli rilevanti.

Conclusioni

L’attenzione è il frutto di un’equilibrata interazione tra due reti neurali complementari. Comprendere il ruolo della rete dorsale e ventrale ci permette di leggere meglio certi comportamenti nei bambini e di proporre attività mirate per rinforzare l’una o l’altra, a seconda del profilo del bambino.

In ambito educativo e riabilitativo, questo significa andare oltre la semplice “distrazione” e lavorare sulla base neurofunzionale dei processi cognitivi.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

[]