La valutazione fonologica nei bambini: aspetti fondamentali
Non tutti gli insegnamenti sono uguali. Alcuni lasciano un segno profondo, altri svaniscono in fretta. Ma cosa succede nel cervello quando un bambino impara? E quanto conta il modo in cui l’adulto insegna?
Le neuroscienze oggi ci dicono che le strategie didattiche influenzano direttamente la riorganizzazione cerebrale. In altre parole, il cervello cambia in modo diverso a seconda di come viene guidata l’attenzione durante l’apprendimento.
Non è solo questione di contenuti
Spesso pensiamo che ciò che conta di più sia cosa si insegna. Ma studi recenti mostrano che è il come a fare la vera differenza. Due bambini possono ricevere lo stesso input, ma se viene presentato con strategie diverse, il loro cervello risponde in modo opposto.
Un esempio? Se si insegna una nuova parola concentrandosi solo sul suo significato globale, si attivano aree visive e associative. Ma se si guida il bambino a riflettere sulle lettere e i suoni, il cervello attiva in modo più intenso le aree del linguaggio e costruisce connessioni più robuste per la lettura.
L’esperimento che lo dimostra
Un gruppo di ricercatori ha svolto un esperimento curioso. Hanno insegnato a bambini (e anche adulti) una serie di simboli inventati, associati a suoni e parole. Metà dei partecipanti veniva guidata a memorizzare la parola nel suo insieme, l’altra metà veniva istruita a collegare ogni parte del simbolo al suono corrispondente.
Risultato? Dopo solo 20 sessioni, il cervello di chi aveva seguito l’approccio “fonologico” mostrava un’attività simile a quella dei lettori esperti, con una forte attivazione dell’emisfero sinistro. Gli altri, invece, mostravano schemi molto diversi, più disorganizzati e meno specializzati.
L’arte di dirigere l’attenzione
Questo esperimento ci ricorda che insegnare non significa solo trasmettere contenuti, ma soprattutto guidare l’attenzione nel punto giusto. Un buon insegnante o terapista sa dove deve andare lo sguardo, l’ascolto, la riflessione del bambino.
La scelta di enfatizzare la struttura sonora delle parole, anziché il loro significato globale, può accelerare l’automatizzazione della lettura e facilitare l’intervento in caso di difficoltà. È una leva sottile ma potentissima.
Conclusioni
Ogni volta che insegniamo qualcosa, non stiamo solo “passando” informazioni, ma stiamo plasmando la mente di chi ci ascolta. Le neuroscienze ci invitano a prestare attenzione non solo a cosa insegniamo, ma a come lo facciamo.
Strategie che guidano in modo preciso l’attenzione del bambino, in particolare verso i suoni e le strutture delle parole, possono trasformare un apprendimento difficile in un’esperienza efficace e duratura.
Bibliografia
Yoncheva YN, Wise J, McCandliss B. Hemispheric specialization for visual words is shaped by attention to sublexical units during initial learning. Brain Lang. 2015 Jun-Jul;145-146:23-33.
McCandliss BD, Cohen L, Dehaene S. The visual word form area: expertise for reading in the fusiform gyrus. Trends Cogn Sci. 2003 Jul;7(7):293-299.